PICCOLO IDIOTA

Piccolo idiota, non vedi come sei?

Un’isola ignota cancellata dagli anni tuoi

eri un eroe nei giorni oscuri

stavo a guardarti nei miei anni sicuri

non dico che fossero rose e fiori

un dio che si sente il mago dei colori.

Ma tu, piccolo idiota

che mi guardi come si guarda un sogno

come una sciagura nota

falso e tiranno come una moneta di stagno.

Resta un ricordo del tuo mito

poco incisivo l’inchiostro del tuo invito

un ballo a corte ormai sbiadito

una lezione di tempo malpartito,

e allora tu, piccolo idiota

che vivevi la finzione

di successi e di gloria, di belle donne a colazione

ti guardi e ti vedi riflesso nel vuoto

tutto il disagio di chi conta poco

di chi deve lottare per emergere e conquistare

una ragione di vita plausibile

con il disagio neurocompatibile

di una consapevolezza che ti attacca al muro

dell’orizzonte ristretto che evoca il futuro

di uno specchio vero che era bugiardo

di una vita vera che hai capito in ritardo