DICONO DI…

Introduzione all’autore, Recensione artistica dalla collana “ISOLE” «Nel teatro la parola vive di una doppia gloria, mai essa è così glorificata. E perché? Perché essa è, insieme, scritta e pronunciata. È scritta, come la parola di Omero, ma insieme è pronunciata come le parole che si scambiano tra loro due uomini al lavoro, o una masnada di ragazzi, o le ragazze al lavatoio, o le donne al mercato – come le povere parole, insomma, che si dicono ogni giorno, e volano via con la vita.» (Pier Paolo Pasolini) Graziano Cesarotti, in arte “Pensatore di Frodo” ha insito nel suo animo mille sfaccettature più una e nella ricchezza caleidoscopica delle sue parole trova compimento la sua passione letteraria. Scevro da ogni tipo di etichetta artistica, Graziano riesce ad intrecciare le sue esperienze e doti attoriali per riuscire a comunicare e trasmettere le sue emozioni e i passi della sua esistenza. I suoi versi ci colora- no di nu a nce teatrali e, come su di un palco, l’autore vuole mettere in scena la parte pr ofonda, più intima e nascosta di sé. Nella κά ϑ αρσις (“catarsi”) che solo il teatro sa donare allo spettatore, s’insegna un’arte che possa far riflettere, pensare, che sia alla portata di tutti e che possa arrivare nell’immediato. Nel soliloquio lirico dell ’autore, ci si incontra, si scambiano pensieri e si comunica in modo attivo con il lettore. «Spostati! Non è la tua identità quella. Rifletti! Flettono le tue posizioni rigide. E ti allinei ma non c’è posto per due. Tu e gli altri e diventi gli altri ed inventi te stesso. Ma copi, mescoli e ti mescoli in un infinito assomigliare solo ad esistere fino a desistere per non consistere.» (“Divieto di sosia”) I giochi di parole ci danno la cifra dell’ironia pungente di Graziano, la quale alle volte ri esce a toccare gli angoli più intimi del nostro animo (“Penultimatum”, “R.E.M”, “Ninna nanna”) in un sorriso amaro che ci porta a riflettere. Nella cornice di “Una storia fragile” il nostro amico si fa ultimo degli ultimi chiudi fila della schiera “dei perdenti” e si fa voce di tutte quelle persone che non ne hanno la possibilità, per quelli derisi, schiacciati, quelli mai compresi davvero. Si svela la potenza dell’arte, si svela l’importante missione del nostro poeta «[…] Una vita a raccattar rifiuti pescatore di sberle nelle coscienze altrui forza d’animo che diventa abito che diventa orgoglio […] un minuto a dedicare rime cacciatore di angoli nella mente altrui piega dell’anima che diventa vento che diventa storia fragile.» (“Una storia fragile”)