CANDELE

Ho visto candele bruciare ed altre spegnersi.

Alcune bruciavano da sole, al centro della fila, senza neanche colare la cera, belle e intonse.

Altre erano  ridotte a moccoli informi, i quali intuivi cosa fossero solo perché la fiamma era ancora accesa. Ed erano di lato, dietro, nascoste.

Molte portavano lacrime di cera consumata, ai lati, segno del tempo che passa.

Qualcuna aveva una fiammella flebile, che sembrava spegnersi da un momento all’altro e che invece ogni volta tornava a crepitare e riaccendersi, fino al prossimo alito.

Curiose quelle che, scaldate dalle fiammelle vicine si ripiegavano quasi su loro stesse, modellate dalle altre candele.

Forti , vigorose e felici quelle che, vicine, univano le fiammelle a formare una nuova grande candela, che viveva una nuova vita, fino a spegnersi.

E una spenta, lo stoppino ancora bianco, verginale, puro. Non accesa, non consunta, non ripiegata, non deforme. Semplicemente una candela.

Solo accendendola avrei potuto conoscere il suo futuro.

Il futuro è consumarsi….brillando